Sono veramente felice di debuttare finalmente qui all’Opera di Monte Carlo, e di farlo con questo titolo, Madama Butterfly, che ho debuttato durante l’estate appena trascorsa, e che già sento gelosamente mio. Un teatro dove ancora si apprezzano le voci e si predilige il teatro nella sua forma più tradizionale.
Per questo motivo la nostra Butterfly ha un impianto scenico e registico tradizionalissimo e molto evocativo. Struggente e duro nel suo realismo e nella centralità del ruolo di Cho Cho San come eroina assoluta che cerca di evincersi da un modo oppressivo che alla fine la ucciderà nella sua forma mortale ma allo stesso tempo la renderà immortale per tutti noi.
Il mio personaggio, Sharpless, è un modello di integrità morale e di rispetto, in questa produzione si vede fin dall’inizio la grande amicizia che intercorre tra lui e Pinkerton che però va via via mutando durante il dramma per colpa del comportamento immaturo del marinaio americano.
Nel primo atto cerco di delineare un personaggio, corretto ma anche molto giovane, giocondo e ilare quando possibile, invitato al matrimonio dell’amico, si stupisce ancora una volta del comportamento ingessato della famiglia della sposa e della tradizione giapponese, ma non dimentica mai il suo ruolo istituzionale.
L’incontro con Butterfly è un raggio di luce nella vita di Sharpless, in un recitativo immediatamente dopo l’arrivo di Butterfly, proprio lui incuriosito interroga la giovane donna e le chiede “e ci avete sorelle?” forse c’è da pensare che anche lui vorrebbe una occasione di sistemarsi o di provare l’emozione di un matrimonio alla Giapponese come il suo amico Pinkerton. Comunque credo che fin da quando giorni prima Butterfly era andata in visita al consolato americano, Sharpless aveva avuto un moto di interesse grande per lei anche avendone sentita solo la voce, dice infatti “quando è sincer l’amore parla cosi”.
Il personaggio si sviluppa nel secondo atto come portatore di una sventurata lettera di addio di Pinkerton alla ragazza e poi di consigliere non capito e accettato da Cho Cho San.
Ma la cosa che maggiormente mi interessa del ruolo è la sua costante presenza sulla scena come spettatore attivo (passatemi il termine) del dramma che si sta svolgendo sulla scena.
È presente al matrimonio, poi presente alla scena con il principe Yamadori, lui porta la lettera di Pinlerton, e ancora è lui che rimane sulla collina durante la triste comparsa della Kate nuova moglie di Pinkerton e ultimo ma non meno importante è proprio lui che torna alla collina a prendere il piccolo figlio di Butterfly pochi istanti dopo la morte della sventurata.
Questa sua presenza costante in ogni momento del dramma mi fa pensare che voglia essere un po’ la raffigurazione di ognuno di noi, spettatori e lettori, che vorremmo partecipare, aiutare, consigliare, che ci troviamo di fronte ai fatti in maniere quasi passiva e che ci riscopriamo inermi di fronte alla forza inesauribile di questa piccola donna giapponese che dimostra quanto sia grande di fronte a tutto, anche di fronte al suo destino, “a lui devo obbedire” dice alla richiesta di dare il bambino. Obbedire come ha sempre fatto nella sua vita, ma anche ricorda le parole del padre “con onor muore chi non può serbar vita con onore” produzione monegasca e il piccolo Marcel che fa la parte di Dolore è veramente un portento sul palcoscenico.
Grande gioia per me cantare con i miei colleghi e lavorare con il maestro Giampaolo Bisanti che ha saputo plasmare questa orchestra e metterla veramente al servizio della parola e della musica del grande Giacomo Puccini.
Le recite saranno il 16,18 e 21 novembre 2021 con un teatro finalmente pieno al massimo della capienza, e in una cornice principesca!